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VCi troviamo ancora una volta a dover, nostro malgrado, rispondere alle inesattezze pubblicate dal presidente della Commissione Sport Angelo Diario (https://www.facebook.com/angelodiario.m5s/posts/2792345344239393) e condivise dall’assessore allo sport di Roma Capitale Daniele Frongia.

Ormai conosciamo i modi e le dinamiche con cui l’amministrazione Raggi continua a sferrare i suoi attacchi al mondo Lazio, per questo troviamo giusto dover chiarire punto per punto, in modo incontestabile, i passaggi di quanto sostenuto.

Nei giorni scorsi si è tenuto un incontro con gli utenti della Garbatella in possesso di un voucher ottenuto dopo il Lockdown di marzo scorso. La società ha sempre sostenuto di voler riconoscere il titolo a tutti gli utenti (ha un anno di tempo per farlo nell’impianto della Garbatella), come già aveva iniziato a fare prima dello sgombero in pieno agosto deciso da Roma Capitale, portato avanti nonostante una sentenza del Tar avesse accolto il ricorso biancoceleste.

La Lazio ritiene di aver subito un abuso, che sia responsabilità di Roma Capitale, consapevole dei titoli emessi durante l’estate, l’aver interrotto l’attività e ha fiducia di poter far valere di nuovo le proprie ragioni davanti ai giudici. Se così non fosse, come più volte ribadito, gli utenti saranno rimborsati, nel frattempo la Lazio si è comunque spesa per trovare delle alternative per chi non volesse interrompere l’attività sportiva.

Veniamo alle parole degli esponenti dell’amministrazione Raggi:

1) “La Lazio Nuoto ha partecipato al bando ma non lo ha vinto, di conseguenza l'impianto è stato consegnato al nuovo concessionario”.

NO. La Lazio è arrivata seconda al bando, ma ha presentato ricorso al Tar. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso biancoceleste sostenendo che l’amministrazione Raggi “ha disatteso le regole da essa stessa poste” affermando inoltre che “dall’erronea applicazione di tali regole è scaturita l’ammissione alla gara della S.S.D. Maximo a.r.l. che, invece, non poteva parteciparvi, non avendo i requisiti speciali di partecipazione richiesti dal bando a pena di esclusione”, concludendo che “va annullata l’aggiudicazione della gara disposta in favore della SSD Maximo”. Tanto che all’epoca l’assessore Frongia disse che la vittoria della Lazio era comunque un successo per l’amministrazione Raggi

Il Tar scrive anche che alla luce della sentenza Roma Capitale deve riesercitare il potere, un passaggio poco chiaro, tanto che sia la Maximo, sia l’avvocatura di Roma Capitale hanno chiesto chiarimenti ai giudici amministrativi (il giudizio ci sarà i primi di novembre), eppure senza attendere i chiarimenti chiesti dalla stessa Roma Capitale, l’amministrazione ha proceduto allo sgombero. Non sarebbe stato meglio attendere il giudizio così da non interrompere il servizio all’utenza alla quale sarebbe stato riconosciuto a quel punto il voucher senza determinare questo disservizio?

2) “Il Comune non si è accanito, aveva convocato la Lazio Nuoto per la riconsegna delle chiavi, come avviene normalmente in tutti i casi di subentro di una diversa gestione, ma la Lazio Nuoto ha comunicato che non le avrebbe riconsegnate. Di conseguenza, come in tutti i casi di occupazioni abusive di locali di proprietà comunale, si è fatto ricorso ad uno sgombero forzoso”.

NO. La richiesta della riconsegna delle chiavi è avvenuta lo stesso giorno dello sgombero e la forza pubblica schierata con decine e decine di agenti in tenuta antisommossa, era presente dalla mattina presto, prima ancora di conoscere quale sarebbe stata la risposta della Lazio. A dimostrazione di quanto sostenuto ci sono i video in cui si vedono esponenti della Polizia Locale partecipare alla riunione durante la quale la Lazio ha comunicato l’intenzione di voler attendere i chiarimenti del Tar prima di procedere alla riconsegna delle chiavi, ritenendo l’azione illegittima.

Comprendiamo che su questo Frongia e Diario non siano stati informati correttamente in quanto non erano presenti quella mattina, nonostante le numerose richieste di un confronto avanzate anche dall’utenza.

3)”Il Tar non ha mai stabilito la vittoria della Lazio Nuoto del bando (questa notizia è semplicemente falsa) ma ha richiesto al Comune di effettuare un controllo aggiuntivo sulla Maximo. Questo controllo è stato effettuato ed ha dato esito positivo, di conseguenza il Comune ha confermato la vittoria della Maximo”.

NO. La sentenza del Tar ha “accolto” il ricorso della Lazio. Si può leggere sul sito della società che ha pubblicato il documento. Semmai si può valutare sull’interpretazione della sentenza, tanto che, lo ripetiamo, la stessa avvocatura Roma capitale ha chiesto chiarimenti ai giudici amministrativi, ma l’amministrazione Raggi, senza attendere quanto essa stessa ha richiesto, ha proceduto ad uno sgombero giudicato inaccettabile perfino dalla Federazione Italiana Nuoto e dalla Federazione Nuoto Paralimpica.

“Se fosse vero che "il Comune non ha rispettato la sentenza del Tar", il responsabile di questa decisione sarebbe indagato e condannato per abuso di ufficio: non ci sono né condanne, né indagini, né tantomeno denunce da parte di alcuno (Lazio Nuoto compresa) al riguardo. Semplicemente è stata raccontata una storia fantasiosa non corrispondente alla realtà.”

NO. Come può il presidente della Commissione Sport Angelo Diario essere a conoscenza di eventuali notizie di reato, denunce o indagini in corso sulla vicenda? Sarebbe un reato semmai che la Procura informasse di un’eventuale indagine un soggetto non coinvolto. La Lazio ha infatti comunicato di voler difendersi in ogni sede da chi ha leso e continua a ledere l’immagine della società. Inoltre quando il presidente della Commissione Sport parla di mancate condanne, giusto per ricordare i tempi della giustizia, per arrivare a una sentenza di primo grado in Italia passano diversi anni, mentre lo sgombero è avvenuto nemmeno 2 mesi fa.

4) ”Roma Capitale, e in particolare noi che la rappresentiamo, farà da garante per il rispetto di una delle due alternative: utilizzo del voucher nella stessa struttura, oppure rimborso. (…) Continueremo a seguire gli sviluppi della vicenda e saremo presenti fino a che l'ultimo possessore di voucher non sarà stato rimborsato."

NO se l’intento di Roma Capitale fosse stato quello di sostenere l’utenza e non quella di accanirsi contro la Lazio, perché non attendere solo qualche settimana in attesa della pronuncia dei giudici amministrativi sulla vicenda, chiesta dalla stessa Roma Capitale? che vuol dire farà da garante? O meglio, a che titolo, giuridicamente, farà da garante? Dobbiamo intendere quindi che pagherà Roma Capitale? Riteniamo dubbio che il presidente Diario abbia la competenza ed il titolo per dire ciò.

5)”La Lazio Nuoto non ha mai comunicato al Comune di avere problemi nel rimborso dei voucher, il tutto è emerso soltanto il 17 settembre con la lettera inviata dalla Lazio Nuoto ai suoi iscritti, nella quale la società ha comunicato di non essere "attualmente in grado di rimborsare i voucher".

NO Il comune è sempre stato a conoscenza delle difficoltà della Lazio, tanto che lo stesso presidente Diario in un video precedente al ricorso presentato al Tar, sosteneva come l’essersi rivolti alla giustizia amministrativa “sarebbe stata la via più veloce per il fallimento”. In ogni caso la Lazio non è attualmente in grado di rimborsare i voucher in quanto il percorso giudiziario è ancora in corso e quindi, nel rispetto delle norme, attende la pronuncia dei giudici.

6) “Approfitto anzi per invitare gli utenti della piscina comunale che non sono soddisfatti da questa proposta a non accettarla e a conservare il loro voucher: la legge nazionale va applicata e non interpretata in maniera fantasiosa”.

NO Nessuno ha interpretato la legge in maniera fantasiosa, frasi ancora una volta offensive da parte di un amministratore che non è nuovo a uscite poco adatte al ruolo che ricopre. La Lazio ha semplicemente chiesto di attendere la pronuncia dei giudici, offrendo nel frattempo un’alternativa a chi non volesse interrompere l’attività sportiva. Troviamo del tutto fuori luogo e francamente ai limiti della liceità, che un soggetto neutrale (meglio, che parla a nome di Roma Capitale) si esprima in merito ad un possibile accordo contrattuale tra due parti private. Ancora una volta, il presidente Diario dovrebbe ben sapere che non ha alcuna competenza in tal senso.

SENTENZA